HYSTERO DEMONOPATHY
"press pt.1"





METALWAVE
www.metalwave.it
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
interview


Antonio Bartoccetti,
lead guitar degli Antonius Rex, ci presenta in esclusiva su MetalWave "Hystero Demonopathy" (12-12-12), ultimo lavoro discografico della band. Un viaggio temporale che parte dagli anni '60 fino ai giorni nostri, un Bartoccetti inedito, il quale ci illustra qual è stata la sua storia, gli aneddoti, i tanti progetti e il suo modo di vivere l'arte della musica più unico che raro. In attesa del nuovo lavoro degli Antonius Rex dal titolo "C.M." e di un imminente tour, amici di MetalWave, ecco a voi Antonio Bartoccetti...



*Con estremo piacere ti do' il benvenuto su MetalWave. Giusto per rompere il ghiaccio, puoi presentare ai lettori il progetto Antonius Rex e da chi è composto?

*La band Antonius Rex nasce nel 1974... la formazione originale consisteva in ME (chitarra e voce), Doris Norton (voce e tastiere) e Albert Goodman (batterie). Il primo album "Neque Semper Arcum Tendit Rex" venne prodotto da Albert Goodman con l'obiettivo e la certezza matematica di farlo uscire con la label Vertigo. Poi per cause della copertina (a dir loro inadeguata) e del brano "Devil Letter", che nessuno volle modificare, l'album uscì non con Vertigo ma con un'etichetta sconosciuta, priva di mezzi e di obiettivi ....... la Gnome Record. Penso che nel '74 "Neque Semper" fosse un album definibile di alto livello, sia sotto il profilo creativo che tecnico, che in funzione di una certa forma di cultura che noi possedevamo e che eravamo riusciti a iniettare nel disco. Poi passarono gli anni e trovammo un israeliano molto ricco con il quale producemmo "Zora" e "Ralefun": due opere "inferiori". Venne la volta di "Anno Demoni", album troppo elettronico pur se pieno di fascino occulto e finalmente di "Praeternatural", assolutamente auto-prodotto e assolutamente il miglior album fino a quell'epoca, vale a dire 1980. Quindi una lunga e saggia pausa di riflessione e si arriva a "Magic Ritual" (2004) per riprendere alla grande con "Switch on Dark" (uno dei nostri album migliori in assoluto -2006-), con "Per Viam" ed il recente "Hystero Demonopathy" (12-12-12) degno successore degli ultimi due. Le cose negli anni sono totalmente cambiate... Albert Goodman è morto, Doris Norton ha abbandonato la band ed oggi, 2013, siamo io, Rexanthony e la medium rumena Monika Tasnad.


*La tua storia parte da molto lontano, precisamente dalla fine degli anni '60. Come descriveresti questo tuo lungo cammino artistico avvenuto in queste ultime quattro decadi?

*In queste quattro decadi penso di aver vissuto almeno 10 vite... ho visto il beat, ho visto la differenza fra Rolling Stones e Beatles (preferendo i primi), ho visto il primo Hendrix, il primo Santana... mi sono meravigliato positivamente di fronte ai primi Cream e poi ho amato per corti periodi Black Sabbath, Iron Butterfly e successivamente ho sposato il movimento metal ma anche quello prog. Oggi, continuando ad amare il metal, ho avuto anche un piccolo interesse per i Gorgoroth, il cui vocalist forse chiamerò nel prossimo album per un intervento vocale in un brano. Al di là di questo ritengo che la musica abbia fatto grandi passi indietro e quindi mi piacciono episodi di alcuni album di alcuni artisti, ma mai un album nella sua interezza. Ad esempio amo Dream Theater ma ritengo insopportabile il loro vocalist... amo la genialità di Gas G ma dico che ormai Ozzy non ha più ragione di esistere. Il domani musicale lo vedo negativo... non esisteranno più i dischi ma l'artista dovrà mettere dischi e video online gratuitamente per farsi conoscere e per sperare di fare concerti. La demenza e la schizofrenia stanno divorando le menti delle giovani generazioni che non hanno più nemmeno la capacità di giudizio musicale. Il futuro è drammaticamente e sicuramente NOISE.


*Potresti gentilmente illustrare ai lettori di cosa tratta la tua ultima fatica "Hystero Demonopathy"? Da cosa trae ispirazione e quale messaggio vuoi trasmettere a chi lo ascolta?

*"Hystero" è uno dei miei album migliori.... è frutto di uno studio pesante e lungo. Tratto delle donne possedute dai demoni e l'argomento è stato snervante da portare avanti. Fin quando facevo l'università Cattolica (che oggi non frequenterei mai più), si percepiva teologicamente una sorta di odio nei confronti della donna e non riuscivo a capirne il perchè. Adesso basta osservare attentamente... la donna è persa, non ha speranza sia essa una diva che una schiava. La donna, per una sorta di sadismo divino, vuole amore e non lo può avere... è insoddisfatta, malinconica... si ritiene inutile. Noi uomini siamo ugualmente "falliti" ma in più abbiamo una Speranza, reale o illusoria che sia. Per quanto riguarda le demonopatie e il concept di "Hystero Demonopathy" si parte dal principio che la demonopatia è una condizione psichiatrica da un lato ed esoterica dall'altro, fondata sulla sensazione o sulla convinzione di esser posseduti dal demonio o dagli spiriti maligni. Gli studi di psichiatria transculturale hanno messo in evidenza la larga diffusione di questa tematica psicopatologica, prevalente nelle reazioni isteriche e nelle sindromi schizofreniche delle donne. Nell'album "Hystero Demonopathy" sono presenti Urla, Sussurri, Pianti, Disperazioni, Voci Straziate, ma anche voci Violente, voci Dominatrici di esseri super, voci di donne sataniche magnificamente recitate dalle nostre nuove vocalist sulla base delle Evocazioni di defunte isteriche possedute da demoni e micro-demoni fatte da Monika Tasnad.
La satanista criminosa del nostro tempo è un'atroce realtà o è soltanto una leggenda metropolitana? E poi: la satanista è una pazza, un inferma di mente o esistono sataniste capaci di intendere e di volere o sataniste terrificantemente geniali, bellissime e invincibili ? Per i riduzionisti, i pochi casi in cui l'autore di un crimine confessa di aver agito per le sue credenze sataniste, si spiegano con un tentativo di difesa in vista del processo. La scelta satanista per i riduzionisti è una ipotesi di sovversione edificata a fine di controsovversione. La forte tensione all'interno delle famiglie, le violenze sessuali all'interno delle famiglie, il grado di incertezza determinato dai continui allarmi lanciati a torto o a ragione dai media, ha bisogno di un Nemico. Fattori psicosociologici pressanti conducono così a creare una sovversione globale e terrificante ma liberatoria - la congiura satanista - che investe la sfera religiosa, magica, morale, mistica, esistenziale.... esoterica. Non è un caso – dicono – che la stampa arrivi alla paranoia antisatanista quando scompare una giovinetta bionda, tall and slender, possibilmente vergine ed ingenua... per colpa di una Femme Fatale ........ ecco questo e' Hystero.


*E come procede la sua promozione? Ci sono date live nell'imminente?

*Voglio dire che l'album "Hystero" (CD-LP) ha una promozione che ritengo positiva e mi rendo conto dello sforzo che fa la piccola etichetta Black Widow per promuoverlo. Il live manager continua a proporci delle date, anche appetitose, le ultime in ordine di tempo: un tour in Messico e uno negli States, dove abbiamo diversi fans. C'è anche in ipotesi una data in un teatro di Genova ... sarebbe l'unica data italiana ... e poi naturalmente Romania, Ucraina. E comunque su questo progetto dobbiamo riflettere pesantemente, poichè oggi una band che suona, deve essere tecnicamente mostruosa... in caso contrario è meglio che stia a casa.


*Già dal titolo "Hystero Demonopathy" si nota una forte connotazione al mondo dell'occulto. Molti personaggi della musica rock (tanto per citarne qualcuno, Jimmy Page dei Led Zeppelin) sono stati visti non troppo bene dall'opinione pubblica nel coltivare tale interesse. Ti vorrei dunque chiedere, qual è il tuo rapporto con tale tematica e soprattutto se hai mai avuto qualche sorta di "impedimento" o problema nella tua carriera artistica per aver trattato il mondo dell'occulto nei tuoi lavori?

*Trattando l'occulto in un certo modo, sicuramente non puoi fare una trasmissione TV nè su Rai1 nè su BBC e nemmeno su certe televisioni così dette private-libere. Ma è normale... viviamo sotto il dominio e la falsità cattolica.... il Cristianesimo puro (che continuo a praticare) è davvero scomparso. Relativamente alle tematiche occulte, ho avuto addirittura dei vantaggi... e questo potrebbe essere il premio della "forza invisibile". In ogni caso, come ho sempre detto, non serve a niente accumulare sacchi d'oro... quello che conta è la soddisfazione interiore, che puoi raggiungere con la ricerca spirituale, con un certo tipo di vita monastica, digiuno e con la tendenza alla trascendenza.


*Per la serie "Di padre in figlio…", ho avuto il piacere di recensire il disco "Pre Viam" (2011) degli Jacula (altro tuo progetto veramente interessante) e ho notato che tuo figlio (in arte "Rexanthony") ha prodotto un grandissimo lavoro a livello tastieristico. Cosa si prova a suonare con il proprio figlio in progetti musicali così introspettivi e personali come Antonius Rex e Jacula?

*Quando Doris Norton ha abbandonato le due band, effettivamente non sapevo come risolvere il problema. Sono andato personalmente a incontrare la tastierista dei Crematory, musicalmente eccellente ma, secondo le mie esigenze, priva di conoscenze musicali informatiche. A dire il vero avrei anche gradito la tastierista Elisa Montaldo del Tempio Delle Clessidre, avendola vista in un live molto creativo, ma poi la sorte ha fatto in modo che con Anthony provassimo alcune cose e riascoltandole le ho ritenute eccellenti. Naturalmente quando si lavora si mette in stand-by l'amore familiare e subentra la necessaria professionalità lavorativa. Stando alla stampa internazionale, Rexanthony ha dato un grosso contributo crativo al nuovo album "Hystero Demonopathy" al punto tale che con le sue tastiere (fermo restando i suoi dischi ed i suoi lives in area elettronica) farà prestissimo un album after-rock che sicuramente lascerà il segno.


*Tu che sei stato un pioniere del rock progressivo in Italia, hai qualche aneddoto particolare da raccontarci di quei magnifici anni?

*A me capitano sempre centinaia di cose positive.... penso di avere troppe cose, troppi eventi, troppe particolarità. Frequento ed ho mostri sacri della cultura, professori varii, farmacisti-alchimisti, maghi, medium, sensitivi, veggenti, monache, schiavi, adepti, seguaci, vittime, figure speciali in cerca di sabbah, pittori-artisti e i creativi in genere. Gli aneddoti sarebbero talmente tanti e forse "prohibiting" da riempire centinaia di pagine del tuo magazine. Nel mio sito c'è lo spazio Convent e Secrets...


*Le tue composizioni, oltre al tuo magnifico tocco di chitarra, fanno un uso massiccio di tastiere ed effetti. Qual è il tuo pensiero a riguardo della tecnologia applicata alla musica?

*Ho sempre detto che il computer non fa nè caffè nè caffè corretti. Quando fa caffè e caffè corretti la musica che ne scaturisce fa schifo e fa pena. Questo vale anche per i sintetizzatori, per i sequencer e per tutto ciò che è definibile elettronico... è una sorta di libero arbitrio: i grandi artisti sono in grado di plasmare la tecnologia e metterla al proprio servizio... gli imbecilli ne restano vittime e sono totalmente plagiati dalla tecnologia dando vita a produzioni comiche. E' impensabile un futuro senza applicazioni informatiche alla musica, visto comunque che avvengono pesantemente da anni e pochi se ne sono accorti. L'importante è un uso creativo della tecnica, mixata naturalmente alla più spontanea creatività umana.


*Cambiando argomento, quali sono le tue preferenze musicali?

*Amo porzioni di album degli artisti. Non amerò mai un album dalla A alla Z. Penso che un chitarrista come Jimmy Page sia unico, penso che le tastiere di Keith Emerson e di Joe Zawinul siano irripetibili. Però mi rendo anche conto dell'ignoranza del mondo quando ad esempio i Depeche Mode vengono definiti rock... è un'assurdità... i Depeche Mode per me non sanno suonare e sono totalmente dipendenti dalla voce di Dave Gahn... per il resto .............. La stessa cosa avvenne quando lo stupido mondo rock gridò al miracolo rock ascoltando l'album "The Fat Of The Land" dei Prodigy. Com'è possibile che ci sia così tanta ignoranza? Quello è un album techno. Poi come dimenticare i primi Sepultura, il primo Black Sabbath, i primi V.D.G.G. ed i live shock dei Gorgoroth ?.


*E del panorama rock-progressivo italiano odierno, qual è il tuo pensiero? Hai qualche gruppo che ti piace in particolare?

*Purtroppo direi di no... anche se esistono effettivamente episodi di progressive-metal tipo gli Eldrich che sono ammirevoli... Gli altri eventi nostalgici non sono per me ....... non bisogna mai ripercuotere le vecchie strade.


*Che cosa hai in serbo per il prossimo futuro?

*Abbiamo il prossimo album degli Antonius Rex dal titolo "C.M.", il quarto capitolo degli Jacula dal titolo "Mystic Voices" ed un paio di reissue dei primi album della musicista Doris Norton. Poi ho in mente di fare "AGK - Advanced Guitars Keyboards" con chitarre e tastiere che dovranno essere dieci anni avanti. C'è un interesse della multinazionale Sony per questo grande progetto. Poi produrro' anche "The Demon Promise" del ricercatore Alex Rest ...... un'opera che ha l'obiettivo di inchiodare l'ascoltatore per un'ora essendo basata su mix intelligente di rumori, suoni terrificanti, scuotimenti viscerali e voli cerebrali nel dark o meglio nel darkest.


*Bene, siamo giunti alla fine di questa intervista. Grazie Antonio per la pazienza e per avermi concesso la possibilità di parlare con un personaggio, se mi lasci passare il termine, leggendario come te. Se senti la necessità di ringraziare qualcuno in particolare o di dire qualcosa di importante che mi è sfuggito di chiederti, hai campo libero! Ciao da MetalWave.

*Ok... lunga vita a te e ai tuoi lettori... concludo con una frase relativa ai personaggi di "Hystero Demonopathy": "alle donne dei Re non piace essere perdonate perchè sono donne dei Re. Impazziscono morendo tali. L'incantazione ha vita breve... mentre donne stimate e ritenute "serie" cercano settimanalmente Sabbah".






GIORNALE METAL
giornalemetal
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Salvatore Mazzarella


Grazie all'ottimale sodalizio con Black Widow, la pubblicazione di lavori a firma del maestro Antonio Bartoccetti, sia sotto monicker Antonius Rex, sia sotto Jacula, è ormai un appuntamento a cadenza periodica certamente ristretta rispetto ai lunghi esilii artistici cui l'artista aveva abituato il suo pubblico. Ma, badate bene, non è certo una consuetudine a cui abituarsi in modo sterile, perché questo nuovo lavoro targato Antonius Rex è, come sempre nel caso dei lavori di Bartoccetti, un'opera a cui ci accostiamo con estremo rispetto ed al cui ascolto dobbiamo, necessariamente, dedicare una quota notevole di concentrazione per comprendere appieno lo spessore della sua proposta. Questa volta l'interesse è principalmente catturato dal un concept "astrattamente concreto", nato da una ricerca esoterica compiuta dallo stesso, riguardante quello che per alcuni è uno stato mentale scatenato da problemi psichiatrici mentre per altri trattasi di un evento magico esoterico. Non di meno è interessante, dal punto di vista strettamente tecnico, constatare il livello di affinità compositiva e musicale raggiunta col nuovo tastierista Rexanthony (il figlio, già presente in gran parte del precedente Antonius Rex ed in toto sull'ultimo Jacula, che si sa è un progetto con un mood differente), dopo la drastica decisione di Doris Norton (che comunque mette la sua firma sulla composizione di tre brani) di non suonare più sui dischi del gruppo. Dopo più ascolti è inevitabile constatare, ancora una volta, che la più giovane età, nonché le differenti esperienze artistiche (Rexanthony è un personaggio di spicco nel campo della musica techno), hanno impresso nuova linfa e forse una spinta a toccare lidi musicali ancor più impervi, tanto che, lo diciamo con estrema sincerità, questo disco piacerà non solo agli amanti del progressive, ma anche a chi adora la musica dark e la musica metal. Le tastiere, meno eteree del solito, imprimono a tutto il lavoro un tono davvero oscuro, tragico e drammatico, supportando in modo ideale il concept di cui sopra e contribuendo notevolmente a creare un senso d'angoscia perdurante sulla totalità dei brani, su cui, necessario sottolinearlo, è stato compiuto un'incredibile lavoro di ricerca sonora. Anche la chitarra ne esce rivitalizzata, dura nel riffing, davvero heavy e incredibilmente spigolosa negli assoli che, per la gioia di chi ha sempre apprezzato la tecnica di Bartoccetti, son più presenti del solito. Davvero, ribadiamo davvero, musica di caratura superiore…
Voto: 9/10





METAL HAMMER (n. 01/2013)
2013 (IN EDICOLA)
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Filippo Pagani

 




PROG MONTREAL
www.progmontreal.com
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Eric Caron


The music of Antonius Rex leaves no one indifferent! You either like it or hate it! The latest CD from this italian band is no exception… Hystero Demonopathy is quite captivating. A very progressive sound, rich in harmonies and often dark melodies, much like the soundtrack of a scary thriller or heroic fantasy flick! The first track of the epic, the main title Hystero Demonopathy is a powerful overture. Rich organ textures are ubiquitous in the music of this band, as well as other Antonio Bartoccetti projects such as Jacula. A gregoria
n chant choir makes the theme somehow very catchy. The guitar riffs are impressive. the next track is more subtle but very dark, entitled Suicide Goth. A sad ballad with a poignant theme. The keyboards dominate much like the rest of the album. The intro of Are Mine makes room for acoustic guitars quickly substituted for an energetic metal guitar sound and lush keyboards. There are no vocals in the music itself, aside from female vocal narrations throughout the compositions, ranging from pain to ecstasy depending on the theme of the track. After a poem narrated in italian of course, the fourth track Disincantation offers a magical journey where the guitar work ventures into blues. Demonic Hysteria is a very sinister composition, sort of a goth metal trip hop sound with blistering guitar solos. Followed by the evocative-titled The Devil's Nightmare, pursuing in the same dark theme, a horrifying cavalcade accompanied by powerful musical themes. The track Witches has a Tim-Burton-esque intro, continuing through much like a languishing march of lost souls. Followed by The Fatal Letter, despite a cheerful intro accompanied by the narration of another poem, remains mournful, ending much like a composition from 90's popular band Enigma. The last piece of the album has such a cinematic theme, is sounds much like the soundtrack of a brutal horror movie. In short, dark, rich instrumental music that conjures quite a bit of imagery as you listen to it. The project still remains somehow out-of-the-box and requires open-mindedness to truly appreciate it. As mentioned at the beginning, you'll either like it or hate it!

"Hystero Demonopathy" track list:
1. Hystero Demonopathy
2. Suicide Goth
3. Are Mine
4. Disincantation
5. Demonic Hysteria
6. The Devils Nightmare
7. Witches
8. The Fatal Letter
9. Possaction (integral document)

Bonus video:
Rexample (vocals soloist & riffs pt. 1)

Total time: 59:20

Lineup:
Antonio Bartoccetti: guitars, vocals, bass
Rexanthony: vocals, keyboards, synths, piano, digital drum/orchestra
Monika Tasnad: medium



 




IL CAFFE' VITRUVIANO
www.ilcaffevitruviano.it
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Daniele Messedaglia


Il Poliedrico Stregone.
Dopo l'ottimo Pre Viam, sotto il nome di Jacula, Antonio Bartoccetti (Antonius Rex) e figlio (Rexanthony), compositore techno/elettronico, fondono nuovamente i loro stili smisuratamente diversi e insieme intraprendono un percorso ancor più esoterico e sinistro, che si dirama tra il mistico e il demoniaco, tra il malinconico e il tragico; è questo il concentrato del nuovo album degli Antonius Rex: Hystero Demonopathy. Il titolo dell'album parla subito chiaro: abbiamo a che fare con un fenomeno paranormale tutt'oggi privo di esaurienti spiegazioni da parte della scienza ovvero "l'istero-demonopatia" definita, nella maniera più conveniente dai medici, come "sindrome isterica da possessione demoniaca". La sindrome fu diagnosticata tale la prima volta intorno al 1879 a Verzegnis, un paesino nel Friuli Venezia Giulia, dove decine di donne sembravano in preda alla possessione demoniaca poiché imprecavano in lingue sconosciute, emettendo suoni raccapriccianti e acquisendo una forza fisica lontana dal potenziale di qualsiasi donna. Proprio dalla conoscenza approfondita di tali fatti Antonio costruisce il suo ultimo lavoro mai come questa volta cosi musicalmente multiforme e pretenzioso, stregato; trae magistralmente linfa dal mistero dei fatti accaduti e si impossessa dell'arcano, come se questo fosse un grande castello, trasformandolo in un luogo in cui si sente più a suo agio e dove l'ispirazione si distende e si rende libera senza inibizioni. Il compito di acuire l'alone di mistero spetta
alla medium (Monika Tasnad ormai membro stabile del gruppo) che contribuisce alla creazione di un contorno ancor più magico e surreale, cedendo energie positive alla realizzazione del disco e amplificandone il suo potere evocativo. Questa volta Antonio mescola nel suo pentolone di antico stregone molti più ingredienti e ci concede di assaggiare la sua magica miscela finale per portarci con le visioni scaturite dalla nostra mente nel suo mondo più intimo e stregato; tutto ciò attraverso l'unione mai cosi ben riuscita prima di sonorità assai diverse tra loro, dall'industrial di Demonic Hysteria, alle portentose orchestrazioni di the Devil's Nightmare arrivando persino all'heavy di Are Mine. Grazie all'inserimento minuzioso di chorus femminili, di gemiti, urla e sospiri sofferti ad opera delle due coriste presenti nel disco, si aiuta l'ascoltatore a vivere più da vicino la demoniaca e spirituale esperienza descritta nel susseguirsi delle tracce. Gli elettronici e profondi sussulti e il dondolio tra synth e tastiere del versatile Rexanthony, si impongono maggiormente rispetto al precedente Pre Viam; le tastiere addirittura sono le maggiori sostenitrici delle parti dal forte sapore malinconico come in Suicide Goth o nella divina The Fatal Letter dove si avverte una sensazione di eterea eternità. C'è il gradito ritorno alla sempre originale voce narrante di Antonio, che da quarant'anni a questa parte si esprime con una fatalità unica, e c'è la sua chitarra, nevrotica, heavy ma al tempo stesso leggiadra, stilisticamente autentica e fortemente personale. La scelta delle tematiche da parte di Antonio, negli Jacula, così come negli Antonius Rex, non si affaccia sicuramente al grande pubblico che può magari turbarsi solo alla lettura di un articolo a lui dedicato. Non credo però bisogni soffermarsi troppo sulle apparenze quando invece sarebbe di buon auspicio concedersi l'opportunità di apprezzare, per chi non lo avesse ancora fatto, le capacità di un artista poliedrico e soprattutto italiano come Antonio Bartoccetti. Per concludere invito i più temerari e, perché no, anche i più scettici, ad armarsi di coraggio ed ascoltare Possaction… al buio soli in casa!!
Buon ascolto!!





SIRIO 6070
Sirio 6070
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Daniele Nuti


Chi gravita nell'immaginario Prog dei '70 e apprezza la sua evoluzione non può non conoscere la musica di Antonio Bartoccetti, che da una decina di anni ha riportato avanti un discorso musicale mai chiuso, nato nel decennio d'oro della musica progressiva attraverso i
progetti Jacula e Antonius Rex. Utilizzo raramente il termine Prog, che come i miei ascoltatori sanno, io soppeso molto, ma in questo caso si può davvero parlare in questi termini, poiché c'è non solo una progressione proiettata nel futuro, ma anche un preciso intento filosofico dalle molteplici chiavi di lettura. Gli elementi distintivi che da sempre accompagnano il progetto, sono una assoluta sonorità dalle intuizioni Dark, basata su due elementi essenziali, nel tempo dosati in diversi modi: l'organo liturgico in evidenza, ed un tagliente e robusto suono Heavy profuso dalla chitarra (rigorosamente Gibson) di Bartoccetti, che prima di ogni altro coevo riflesso italico in tal senso, ha anticipato un sound che gli stessi Black Sabbath hanno capito e inciso solo dopo quel 1969 dove già il primo, e poi riscoperto, lavoro firmato Jacula era realtà, sebbene e volutamente non dato in pasto alla comune utenza. Premesse doverose, per invitare chi ama gli elementi e gli ingredienti sopracitati, a prepararsi ad un ascolto assolutamente attivo, e che con la giusta preparazione e predisposizione, possa far gustare al meglio il nuovo lavoro firmato Antonius Rex, dal titolo di Hystero Demonopathy... una proiezione futuribile in una nuova condizione sonora dove il rock e l'elettronica si sposano alla perfezione, e come lugubri ancelle sostengono il filo concettuale proposto, del quale, come detto, si possa assimilare secondo il proprio approccio. Il sodalizio artistico tra il chitarrista ed il figlio Rexanthony si è fatto ancora più convincente, il legame forte garantisce l'amalgama necessaria e apre una nuova frontiera nella concezione stessa di Prog. Basta cominciare l'ascolto, e ci si accorge dalle prime note che gli aromi classici si fondono con nuove vibrazioni, e graffiano la schiena aprendo le danze di una visione tecnologica ma gotica di caleidoscopiche e diversificate manifestazioni e sfumature, dove prevalentemente adesso troviamo liriche in inglese e italiano, creando la continuità già dichiarata, che traghetta l'ascoltatore fino all'ultimo atto con forti emozioni e quelle alternanze ammalianti che conducono all'incontro con l'episodio più forte, che conclude e da compimento all'intera Opera.





NAVER
naver.com
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Naver









































































































































BRUTAL CRUSH
brutalcrush.com
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Aldo Luigi Mancusi


............. Si prosegue con il nuovo album di Antonius Rex, "Hystero Demonopathy", album che segue a breve distanza l'ultima sublime produzione dei suoi Jacula. Complice la presenza ormai in pianta stabile del figlio, Rexanthony, Bartocetti non si può dire certo un nostalgico del vecchio prog dei seventhies, anzi. L'album è vario quanto per certi versi difficile. Coadiuvato da una medium che prende attivamente parte all'opera, ci troviamo di fronte ad una mappatura multicromatica della ricerca mistica del nostro magista: si passa da momenti più metal ad altri più vicini a certa elettronica, da ambientazioni neanche troppo velatamente ambient a richiami al progressive che fu, ma mai, ripeto mai si può parlare di Amarcord. Come ho appena scritto, non siamo di fronte ad un disco facile, ma questo è anche lo scotto da pagare quando si ha a che fare con un artista veramente libero: diciamo che consiglio l'ascolto solo a chi nella musica cerca qualcosa in più di un accompagnamento per i vari momenti della giornata. ....................






METALLUS
www.metallus.it
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Andrea Sacchi


Il contributo di Antonio Bartoccetti allo sviluppo del progressive e della musica italiana d'avanguardia negli anni '70 è stato fondamentale. Mentre alcuni sedicenti critici musicali provavano ad ascoltare al contrario i dischi dei Led Zeppelin e dei Black Sabbath in cerca di tracce del maligno, il chitarrista faceva sul serio, seguendo un percorso univoco tra musica e ricerca esoterica, anticipando i tempi per molti versi e dando un grande apporto alla scena italiana su di un versante artistico e intellettuale. Dare nuova linfa a un progetto come Antonius Rex è una scelta coraggiosa. Nessuna operazione nostalgica, potete stare tranquilli, "Hystero Demonopathy" è Antonius Rex evoluto e catapultato nel XXI secolo, forte di un sound che forse mai fu così arcigno e metallico. L'album vive di sfaccettature sonore molteplici, che vanno dal puro e semplice progressive rock a sfuriate metalliche ed elettroniche, testimoni di contaminazioni moderne che si sposano alla perfezione con le lugubri ma dinamiche atmosfere del disco. In questo senso è da sottolineare l'apporto fornito da Rexanthony, figlio di Bartoccetti, tastierista più legato alla scena elettronica che a quella metal propriamente detta, ma autore di ampi cammei in cui il nostro tesse le diaboliche trame di tastiere gobliniane, fornendo frustate industirali e inquietanti effetti sonori che incontrano alla perfezione la natura dell'album. Una natura ancora una volta legata a tematiche di carattere esoterico, forse mai spinte così in avanti, come testimonia il brano "Possaction", documento integrale a testimonianza del caso di possessione demoniaca di Sandra B. (nemmeno gli scettici ne saranno immuni, credeteci) e l'intervento in pianta stabile nella line-up della medium Monika Tasnad. E nel contesto la chitarra di Antonio Bartoccetti si erige ad assoluta protagonista, autrice di ricami progressive e improvvise impennate metalliche totalmente anarchiche. Ma non solo: il nostro diventa anche diabolico cantastorie, come possiamo ascoltare nell'ottima "Disincantation", pregiata dalla sua narrazione ossessiva. "Hystero Demonopathy" segna il gradito ritorno di un artista italiano sempre e saldamente al di fuori da ogni tentazione commerciale.






ROCK IMPRESSIONS
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Giancarlo Bolther


.......oggi ecco questa nuova opera dark, data alle stampe nella data del 12/12/12, scelta appositamente dall'artista per la sua forza evocativa.
Questo nuovo disco è nato con la collaborazione del figlio Rexanthony, che si è occupato di tutte le parti di tastiere e della batteria digitale, e della medium Monika Tasnad, Antonio ha suonato le parti di chitarra e basso, mentre come guests troviamo il batterista Florian Gorman e alla voce Laura Haslam, Vladimir Leonard, Svetlana Serduchka e lo stesso Bartoccetti.
Hystero Demonopathy è un album prettamente esoterico, gotico e terribilmente dark, forse il più dark partorito dalla mente di questo artista visionario. Del resto il tema portante è la possessione demoniaca femminile, un tema tragico su cui si ha paura anche solo ad accostarsi. Bartoccetti come sempre vuole offrire un cammino, un percorso attraverso i misteri, l'occulto e le forze invisibili, ci sono momenti di puro terrore, quasi angoscianti e altri relativamente più chiari, ma nel complesso si ha sempre l'impressione di trovarsi in una spirale senza vie d'uscita. In questo disco si trovano molti generi musicali mescolati tra loro, è ricco di influenze, dalla musica classica all'elettronica, dal metal al post rock tutto in una chiave fortemente prog, perché c'è una ricerca musicale non comune dietro ogni singola traccia, ma quello che impressiona maggiormente è la forza evocativa che fuoriesce dai microsolchi di questo lavoro, difficilmente paragonabile a qualsiasi lavoro precedente.
Il cd contiene anche il video dal titolo "Rexample pt.1 (Vocals Soloists & Riffs)", che propone una serie di estratti dal repertorio di Antonio che va dal '69 al '74, una carrellata di immagini di repertorio e di dipinti dal forte sapore esoterico, un modo per immergersi ancora più a fondo nell'universo dark di questo artista molto particolare.
Come ogni disco partorito da Bartoccetti anche questo non è per tutti, non ci si può avvicinare a un lavoro così pensando di godersi un momento di puro svago o di relax, piuttosto ci si deve predisporre ad un viaggio interiore, che potrebbe anche rivelare lati della nostra personalità che potrebbero metterci a disagio, oppure aprirci a un cammino interiore dagli effetti assolutamente imprevisti.





FLASH FORWARD January
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Ulisse Carminati


Per Chi Ascolta: heavy doom and progressive dark.
Mastro Bartoccetti dixit : "..come è possibile valutare un album in base all'artista che lo ha composto e inciso e non nella sua obiettiva estetica o meno?...." e ancora "non posso non classificarti fra gli schizofrenici bipolari con un DNA paranoico e comunque…". Alla prima affermazione rispondo che comunque a mio giudizio,l'estetica apparente della musica è per forza di cose "specchio" di chi la compone, tenendo ben presente però che in fin dei conti,chi usufruisce di tale estetica , e rispondo così alla seconda, non può e non deve porsi ad essa scevro del suo "viverla" a livello spirituale e sensitivo. In questo senso,il nuovo lavoro di Mastro Antonio è a mio parere l'alfa e l'omega della sua creatività,essendo "Hystero Demonopathy" la summa cum laude dello spirito gotico-progressivo degli Antonius Rex e l'essenza heavy doomy and dark dei propedeutici Jacula dell'immenso "In Cauda Semper Stat Venenum"al quale si ricollegano l'iniziale,pumblea e solenne title track e l'altrettanto macabra "Suicide Goth": invero superbo il connubio fra lo splendido inciso di piano ad opera di Rexanthony, le leggiadre ma profondamente malinconiche acoustic guitars di Mastro Antonio e le diaboliche vocals che ne sottolineano l'ancestrale divenire Che trova la sua catarsi nella perversa e demoniaca "Are Mine" che alterna spettrali acoustic guitars , sacrali aperture d'organo e vocals dall'oltretomba a un crudele riffing heavy dark di rara bellezza evocativa che si sublima in solos laceranti che davvero straziano l'anima precipitandola nell'abisso di dolore della sognante "Disincantation": impossibile descrivere la bellezza del piano che ne disegna l'incedere space and prog,impreziosito vieppiù da un folle recitativo,incastonato fra turgide keyboards e languide acoustic guitars che nella seguente "Demonic Hysteria"acquistano un furore heavy doom da tregenda ,contribuendo poi all'ossessiva rendering della gotica e perversa "The Devils Nightmare". Ancora Rexanthony sugli scudi ,in eterna battaglia con il geniale padre che si produce ancora in un solos da brividi ,prima che la malinconica dolcezza del figlio e la follia Esoterica del padre, confluiscano nella tenebrosa e languida "Witches" e nell'altrettanto gotica, onirica, ma dannatamente triste, bellissimo il recitativo che la caratterizza, "The Fatal Letter". Conclude il tutto "Possaction",finale della drammatica storia di possessione demoniaca della sfortunatissima Sandra B. La produzione è a dir poco stupenda e la grafica davvero degna del capolavoro che descrive…invero difficile da descrivere anche per lo schizofrenico bipolare che ha osato scriverla...Prosit!!!!!!!!!!!!
Voto: 100 e lode!-






IYE zine
www.iyezine.com
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Stefano Cavanna


La definizione di band o musicista di culto più di una volta è stata usata a sproposito, ma questo non è certo il caso di Antonio Bartoccetti e delle sue creature musicali Antonius Rex e Jacula, con le quali è stato protagonista di lavori che, negli anni '70, sono rimasti nell'immaginario collettivo come capisaldi del progressive italiano.
Dopo oltre vent'anni di silenzio, il chitarrista marchigiano è tornato a far parlare di sé nel XXI secolo con nuove uscite sotto entrambe le denominazioni ma, senza nulla togliere a quei validi dischi, ritengo che questo recente "Hystero Demonopathy" sia un album che riesca a vivere di luce propria indipendentemente dal monicker o dal carisma dell'autore. Tutt'altro che definibile come un'operazione commerciale o ancor peggio nostalgica (caratteristiche certo non nelle corde del nostro), se il ritorno degli Antonius Rex acquisisce un diverso spessore ciò avviene anche grazie all'ingresso in pianta stabile nel progetto del figlio di Antonio, quel Rexanthony che è conosciuto dagli appassionati come uno degli esponenti più in vista della scena techno/elettronica nazionale.
Lungi dal contaminare in maniera eccessiva con sonorità di questo tipo il lavoro musicale dell'illustre genitore, Rexanthony mostra le sue innegabili doti di tastierista in un ambito diverso dal solito conferendo agli Antonius Rex proprio quel tocco di modernità che, probabilmente, difettava nelle uscite più recenti.
In questo modo la chitarra di Antonio Bartoccetti può trovare libero sfogo e duettare con le tastiere in brani che spaziano dal dark-gothic, al metal, al prog, con spruzzate di classica e di elettronica per un mix stupefacente.
Al di là degli aspetti esoterico-rituali che, da sempre, hanno un peso preponderante nella filosofia musicale e lirica di Bartoccetti (tanto da voler includere nella line-up una medium !), è la musica che rende "Hystero Demonopathy" un'esperienza imperdibile e inusuale: considerandone la matrice prettamente strumentale, interrotta solo dalle parti recitate del Maestro (permettetemi la divagazione, ma trovo la sua voce irresistibilmente simile a quella del mitico Ugo Tognazzi) o da gemiti e urla strazianti provenienti dai casi di "possessione" affrontati nel suo corso, il disco si rivela avvincente grazie all'imprevedibilità e all'innegabile fascino oscuro che emana ogni sua singola nota.
Lavoro eccellente nel suo complesso quindi, ma con alcuni picchi rinvenibili nella metallica "Are Mine", dai riff squadrati che lasciano spazio a un delirante assolo di chitarra, in "Demonic Hysteria" dove Rexanthony esibisce liberamente tutta la propria creatività, e nel drammatico lirismo di "The Fatal Letter" ("…immobile guarda i fiori attraverso le radici…") costruita su un melodico e delicato tessuto tastieristico.
"Hystero Demonopathy" è l'ulteriore conferma del genio di un musicista fuori dal tempo e ancora ben lontano dall'aver esaurito la propria parabola artistica.
Voto : (8.00/ 10)






DARK THRONE 85
darkthrone85.org
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Darkthrone85


Ritorno discografico per la congrega magica, edito come sempre dalla mitica etichetta Black Widow.
Dopo il meraviglioso disco del 2009, Per Viam, (acronimo di Vampire); ritorna lo storico progetto del leggendario compositore Antonio Bartoccetti.
La line-up degli Antonius Rex nell'opera che sto recensendo è la seguente : Antonio Bartoccetti : chitarre; voce, basso; Rexanthony : tastiere, piano, voce, batteria digitale, orchestra digitale; Monika Tasnad : medium.
Fra i guest troviamo : Florian Gorman : batteria acustica; Laura Haslam (voce); Vladimir Leonard (voce); Svetlana Serduchka (voce).
I compositori dell'album sono : Antonio Bartoccetti, Rexanthony, Doris Norton, Monika Tasnad.
Non voglio perdermi in ulteriori introduzioni, bisogna esplorare questa autentica perla rara; questo disco così pieno di sfaccettature e contrasti sonori. Procedo dunque con il track by track.
" Hystero Demonopathy " La title-track, nonché l'opener dell'album è una meravigliosa introduzione dell'opera. Un anticipazione profetica di quanto ascolteremo nel proseguo del viaggio.
La sapiente struttura strumentale, creata abilmente dal duo Bartoccetti / Rexanthony regala emozioni a non finire e prepara il campo ad una voce isterica in piena crisi provocata demonopatica; le meravigliose parti strumentali e sinfoniche catturano l'ascoltatore e lo imprigionano nell'incanto del disco. Nell'ultimo minuto un assolo chitarristico da far impallidire i più grandi virtuosi dello strumento. Antonio Bartoccetti dimostra, ancora una volta, di essere un compositore immenso, un virtuoso dello strumento oltre che un genio in senso assoluto.
" Suicide Goth " dopo la splendida introduzione precedente è la volta di un brano con un sound completamente differente, rarefatto e spettrale. Meravigliose le tastiere, così come le orchestrazioni, sapientemente dosate dal duo Bartoccetti / Rexanthony. Il contrasto fra l'elegantissima melodia creata dalla band e le vocals isteriche è da brivido. Il ritmo cerimoniale della congrega Antonius Rex supporta la protagonista-vittima del brano che cammina sola verso il proprio suicidio gotico. Sul finire della traccia l'atmosfera diventa sempre più angosciante e l'ascoltatore viene invaso dal personale travaglio della protagonista, incalzato dalla meravigliosa orchestrazione proposta dal gruppo. Bellissimo il finale sfumato, che aggiunge ulteriore eleganza all'opera.
" Are Mine " Una meravigliosa chitarra classica introduce la terza composizione dell'album. Le scale utilizzate dal compositore Antonio Bartoccetti sono di una bellezza e di un'armonia incredibile e si fondono perfettamente con le tastiere suonate da Rexanthony. Superato il primo minuto l'atmosfera cambia radicalmente e la traccia si trasforma da placida a metal con un ritmo sostenuto e delle chitarre elettriche devastanti. Generi apparentemente inconciliabili implementati l'un l'altro e resi complementari. Geniale fusione di stili, resa ancor più inimitabile dall'improvviso fraseggio chitarristico che incendia la composizione in un turbinio di visioni esoterico-demoniache.
" Disincantation " ennesima perla assoluta in un disco perfetto dall'inizio alla fine. Un disco che va oltre i generi musicali classici. La voce del Magister ammalia l'ascoltatore e crea l'incanto necessario per lo sviluppo del brano. Il tutto sorretto da una struttura musicale ineccepibile. Superati i due minuti la composizione cambia radicalmente lasciando spazio a splendide ed eteree melodie create magistralmente con le tastiere. In questo quadro esoterico si inserisce alla perfezione una chitarra acustica da pelle d'oca. Suonata come sempre in maniera incredibile sia per tecnica che per emozioni che riesce a suscitare nell'ascoltatore.
" Demonic Hysteria " ennesima composizione che va oltre gli stilemi musicali classici. Siamo di fronte all'avanguardia pura fra new progressive e industrial, una fusione di generi e timbriche incredibili. Rexanthony in questo brano improvvisa con le sue tastiere e diventa leader assoluto in molte parti del brano. Altra chiave fondamentale sono le voci delle possedute senza speranza, evocate dalla medium Monika Tasnad. I suoni saturati al massimo ed estremamente violenti completano l'opera.
" The Devils Nightmare " brano particolarissimo, ancora una volta, vera e propria fusione di generi apparentemente inconciliabili come la fusion, la musica classica sinfonica e il progressive, intrecciati in maniera perfetta dalla congrega magica Antonius Rex. La traccia, composta da Doris Norton è dotata di un'atmosfera incredibilmente particolareggiata grazie all'incomparabile bravura dei musicisti/compositori del progetto Antonius Rex. Immenso il solo di Rexanthony. La composizione varia molte volte durante il suo scorrere, e le orchestrazioni che unite alla sapiente chitarra elettrica riescono a suscitare nell'ascoltatore visioni altre.
" Witches " un vero e proprio affresco gotico dal fortissimo sapore occulto. Il ritmo del brano è lento e opprimente, le streghe giungono molto lentamente, ma quando arrivano, l'ascoltatore ne è completamente soggiogato. Costruzione strumentale perfetta in ogni minimo dettaglio (come sempre), produzione sonora che alimenta la bellezza dell'opera dando risalto ad ogni minima sfumatura del brano. Una vera e propria marcia funebre che spalanca le porte del proprio abisso interiore.
" The Fatal Letter " L'affresco finale dell'opera, nella sua versione più poetica e macabra. La voce del Magister arriva ad incantare ancora una volta mentre le partiture strumentali disegnano un brano meraviglioso. La consegna della Lettera Fatale alla Sacerdotessa predestinata e la storia di una morte annunciata. Il finale dell'opera è tragico, reso ancor più di impatto grazie ad una lirica meravigliosa, e ad una costruzione strumentale di altissimo livello tecnico-compositivo ed esecutivo. Nella seconda parte la melodia riprende, con un mood assolutamente nuovo, quanto già fatto dal combo nostrano nella composizione "Agonia Per Un Amore", tratta dall'album "Ralefun" (1978).
" Possaction " L'ultima traccia ripropone il documento integrale della possessione demoniaca di Sandra B. traccia capace di inquietare anche l'ateo più ferreo e intransigente. Provare per credere. Angosciante e vera possessione demoniaca con conseguente morte della strega Sandra B. Tra le urla strazianti di lei e la risata beffarda del signore delle tenebre regala all'ascoltatore emozioni e visioni occulto-magiche.
Hystero Demonopathy è un'opera di altissima qualità, come sempre quando si parla dei prodotti della congrega magica Antonius Rex, che strega ed incanta l'ascoltatore dal primo all'ultimo secondo.
Occultismo, esoterismo, magia e demonologia si fondono alla perfezione in questo che è senza dubbio uno dei dischi più belli che la congrega magica di Antonio Bartoccetti abbia mai realizzato.
Pura arte metamorfica traslata in musica; suonata, arrangiata e prodotta in maniera sublime.
Onore e Supporto eterno alla congrega magica Antonius Rex.
Giudizio complessivo : 10/10






VER SACRUM
www.versacrum.com
2013
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Hadrianus


La cadenza delle uscite a nome Antonius Rex/Jacula si è intensificata, fino a raggiungere una parziale regolarità, eppur non scema il livello delle produzioni del Maestro Bartoccetti, tutte fortemente connotate dalla componente misterico horrorifica che costituisce il particolare imprinting di ogni lavoro succedutosi nel tempo. Hystero Demonopathy esce significativamente il 12.12.12, ed il suo contenuto è parzialmente svelato dal sottotitolo women possessed by demons, donne possedute dai demoni (altri indizi: the darkest xperience e the demonic hysteria). L'intrigante cover curata dall'artista iberico Julio Cid – JACK (raffigurante una donna templare?), le atmosfere sacrali (ma il culto professato non è quello canonico ed il rito si consuma in terra sconsacrata), il sussurrato (davvero posseduto) delle due vocalist Laura Haslam e Svetlana Serduchka forniscono il naturale corollario a nove tracce caratterizzate dalla perfetta interazione tra Bartoccetti ed il figlio Rexanthony il quale, col suo armamentario di tastiere e marchingegni (protagonisti di "The devils nightmare"), fornisce il giusto supporto al veemente chitarrismo del padre, che quando serve esibisce un riffing industriale (la title-track che apre il disco) e che, come in "Are mine", imprime al brano un ritmo serrato, imperiosamente heavy (ma la lunga coda di "Disincantation", motivo accompagnato nel booklet dall'Ophelia di John Everett Millais, offre brandelli di blues malato) e che trova la sua migliore espressione nell'articolata "Demonic hysteria", brano cardine caratterizzato pure dall'importante contributo della batteria suonata da Florian Gorman. La presenza della medium Monika Tasnad rimanda alla passate collaborazioni con Franz Parthenzy, alla prime testimonianze della straripante visione artistica di Bartoccetti, sostenuta da una naturale inclinazione alla ricerca, alla sperimentazione, fuggendo dall'ovvietà sconsolante che marchia a fuoco le uscite destinate alla massa. Un concetto presente, ovvio, pure in queste nuove testimonianze, come in "Suicide goth" (degna colonna sonora d'uno sceneggiato d'altri tempi) emanante emozioni contrastanti, o nella lenta ed enigmatica "Witches", gravida di presagi luttuosi che paiono concretizzarsi nel clima ferale di "The fatal letter" (sorella nella struttura della citata "Disincantation") contrassegnata da un recitato occulto che pare la lettura del testo d'una condanna senza appello, d'un epilogo già scritto, ineludibile. Il finale architettato da Rexanthony coi suoi strumenti non potrebbe meglio descrivere il frutto del funesto Fato: i versi "adesso il suo unico ricordo/è simile a favole di nebbia/mentre immobile/guarda i fiori attraverso le radici" sono accompagnati da un tastierismo compunto, ma le urla delle sventurate, le carni delle quali sono morse da arnesi di tortura maneggiati da scellerati ed invasati servi d'una Chiesa che ha smarrito la propria Ragione, richiamano alla realtà, ed è un brusco ridestarsi: l'Inquisitore sentenzia implacabile, indifferente al Male che lo circonda, reso cieco dal suo stesso, zelante furore. Non poteva concludere meglio il proprio cammino Hystero Demonopathy, vani saranno gli esorcismi che verranno adoprati per espellere il Demonio dal corpo della sciagurata, il Maligno è altrove, è accanto a noi, e dentro di noi, vive e si nutre della vanità della nostra società imbelle. Dopo lo straordinario "Switch on dark" del 2006 ed il doom austero di "Per viam" del 2009, Hystero Demonopathy chiude un trittico di grande spessore, dosando con sapienza elementi diversi quali progressive, metal, goth e dark (e non solo…), svelando appieno il talento di Rexanthony, protagonista e non più semplice comprimario, affidando alla chitarra la conduzione della trama sonora e confermando l'irrinunziabile contributo alla composizione di Doris Norton (che co-firma i tre brandelli meglio riusciti del lavoro). Riprendere poi il cammino, daccapo con "Hystero demonopathy" (il pezzo), coi suoi sospiri, i suoi lamenti, i suoi cori possenti che salgono al cielo, ma pure la sensazione di… maligno che la permea, ci permette di meglio compenetrare i misteri della mente e delle sua malattia. O forse è solo illusione…




MONDO METAL
www.mondometalwebzine.com
2012
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Marcello Mondo Metal


- "Hystero Demonopathy"
Il gruppo Antonius Rex, attivo dal 1974 dopo il congelamento del progetto Jacula, arriva alla pubblicazione del nuovo, scioccante album. Stavolta il Maestro Antonio Bartoccetti è affiancato dal figlio Rexanthony, duo che però ha già visto una proficua collaborazione per l'uscita di "Pre Viam", album del 2011 che ha segnato la ripresa del già citato progetto Jacula.
Eccoci quindi ad ascoltare "Hystero Demonopathy", album composto da nove tracce che si muovono sul "concept" delle possessioni demoniache, malattie mentali per alcuni, vere e proprie opere del Maligno per altri. Musicalmente parlando ci troviamo di fronte a un mix di molteplici generi, dal gothic al classic, dal dark al doom, tra metal e progressive rock... non ci resta che cominciare il cammino!

Si comincia con la titletrack "Hystero Demonopathy", con un potente intro pulsante che lascia spazio all'ingresso dell'organo, in inquietante contrasto con effetti di natura elettronica. Cominciano sussurri abominevoli, sospiri e pianti femminili, la chitarra inizia a ruggire di una distorsione cupa, poi il tutto esplode in una orchestrazione epica e oscura, come se si fossero spalancate le porte di un mondo ignoto e ne soffiasse fuori un vento ammaliante, tentatore, pronto ad attirarci anziché respingerci... ormai ci siete dentro cari lettori... SIAMO dentro al nuovo incubo partorito dal Maestro Antonio Bartoccetti!
Le note cupe e malinconiche del piano aprono "Suicide Goth", scivolando in un calare macabro di tonalità, finché non vengono improvvisamente sostituite dal tagliente arpeggio dell'acustica che segue lo stesso angosciante e lento vortice, il tutto sul sottofondo delle tastiere. Ma tra il crescendo di melanconia e drammaticità si insinuerà a più riprese una voce demoniaca femminile per sibilare il suo odio, fino al tribaleggiante e claustrofobico finale, dove il duro timbro del pianoforte, batteria e una strisciante tastiera segneranno la fine.
"Are Mine", che ci culla con le sue sinuose atmosfere oscure date dall'iniziale arpeggio acustico, che si fonderà poco dopo con il vigore maestoso dell'organo, sarà invece una delle tracce più ossessive dell'intero album. La "pace" sarà presto interrotta da un riffing distortissimo e martellante, che cavalcherà incuneandosi nelle nostre menti, agevolato dagli inserti di piano, tanto dolci e belli quanto inquieti e subdoli. Ricomincia il ciclo, ma stavolta le urla dell'ignoto orrore della possessione echeggiano su quanto già descritto all'inizio, con l'ulteriore aggiunta di un lungo e lacerante assolo, che ci accompagnerà all'ineluttabile e angosciante fine.
"Disincantation" si apre con il narrato di Antonio, per poi liberare un assolo acustico, quasi blueseggiante, che scivola melodioso e affascinante (ma sempre con quel senso di ansia palpabile) sulle tastiere.
"Demonic Hysteria", uno dei brani più diabolici del lotto, si apre con un drammatico tentativo di esorcismo, tra le urla di sofferenza della vittima posseduta e i perentori comandi del Ministro di Dio di turno. Le atmosfere sono sapientemente tenute in tensione da striscianti sonorità del synth, suoni ambientali di sottofondo, cupi accordi e note blasfeme del piano, poi... chitarra ed elettronica si amalgamano in un distortissimo incedere marziale, per cedere infine il passo a un severo organo e, a seguire, a un affilato assolo di chitarra.
"Antica Tribalità", questo è ciò che richiamo ascoltando "The Devils Nightmare". La traccia è decisamente suggestiva, caratterizzata da forti elementi elettronico/orchestrali che rendono il sound potente, affascinante, coinvolgente e maligno. Figlio prima, e padre dopo, danno vita a letali assoli sullo strumento di loro dominio.
Con decisione Bartoccetti pizzica le corde della sua chitarra acustica dando il via a "Witches". Il brano è una lenta marcia d'agonia; alla chitarra si affiancano le note meste e ossessive di un organo e un malinconico synth, tra rumori ambientali, sospiri, voci distorte e ridondanti.
"The Fatal Letter" si apre con una sorta di "prolessi", ossia la voce narrante di Antonio ci anticipa quella che sarà la fine di questa tragica storia, per poi iniziarne il racconto sulle note fortemente malinconiche delle tastiere, puntellate da sospiri rassegnati e afflitti. La seconda parte della traccia è musicalmente più sostenuta, aperta da un frenetico assolo di chitarra e caratterizzata da una pulsante componente elettronica. Synth e piano tessono le oscure e drammatiche melodie, un bellissimo assolo delle stesse tastiere ci abbraccia nella sua disperata melanconia, per poi placarsi e riprendere, fino al finale, il tema della prima parte.
"Possaction" è costruita attorno all'audio originale che documenta la, presunta, possessione demoniaca di una ragazza. Questo brano era presente anche in "Pre Viam", album che ha segnato, l'anno scorso, il ritorno del progetto Jacula dello stesso Antonio

Un album assolutamente consigliato a tutti (tranne che ai deboli di cuore, sia chiaro!), un nuovo grande lavoro di un Maestro dell'esoterismo musicale. Da paura! .







METALLIZED
http://www.metallized.it
2012
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
review by Vesper-Jana


L'isterica è una schiava che cerca un padrone sul quale regnare.
(Jacques Lacan)

Ancora più forte, estremo e crudele che mai, ma anche straordinariamente poetico e delicato, Hystero Demonopathy è il nuovo capitolo della ricerca esoterico musicale di Antonius Rex. Un titolo che racchiude e sprigiona tutta la sua forza linguistica e semantica. La stessa forza che Antonius Rex ha messo in questo nuovo album, necessaria per piegare gli elementi, per legare sostanze tanto diverse, apparentemente incompatibili, in un'alchimia sonora che ha i colori di una favola gotica e terrificante.
Forze ribelli e contrastanti si piegano al suo volere. Gothic, metal, progressive, rock, ed elettronica… elementi sapientemente dosati dall'alchimista, che forgia nuova materia attraverso un perfido e affascinante gioco di forze.

Sussurri e grida, sensuali e agghiaccianti. Richiami ancestrali, ritmi ossessivi e martellanti. E poi invenzioni elettroniche, orchestrazioni d'avanguardia, tastiere che accarezzano gradazioni e tonalità sempre diverse. Delicati arpeggi, violenti riff, e, soprattutto, una chitarra tormentata, folle, nevrotica e sanguigna che solo le mani di Antonio Bartoccetti potevano domare.
Hystero Demonopathy è lo specchio che riflette la mente diabolicamente geniale del Maestro. Ma è anche l'album in cui Rexanthony afferma il suo grande talento, abbandona il ruolo di comprimario e assurge a quello di protagonista, delineando i tratti sostanziali dell'opus con personalità e carattere.

Stesso sangue, una simbiosi assoluta. Mai come in questo album padre e figlio hanno lavorato con tanta sintonia e coerenza.
Così le tastiere del figlio, colorate di infinite sfumature, duettano con la chitarra del padre, compulsiva, indomita e tagliente, legando in maniera davvero singolare la forza espressiva di due poli magnetici diametralmente opposti, eppure simili. Accomunati da una cura maniacale per la perfezione, per la timbrica, per il sound. Niente è lasciato al caso, tutto è curato nei minimi dettagli.

Come in Are Mine, dove chitarra classica, organo e synth si rincorrono sinuosamente fino al passaggio più heavy di tutto l'album, con un riff roccioso e granitico, al quale si sovrappongono delicate note di piano. Stupisce e sconvolge la resa armonica di elementi tanto diversi che si incontrano, si scontrano e si fondono in un equilibrio che incanta e seduce.
Sospinto da note estremamente tenui e delicate Suicide Goth, il secondo brano, approda in una ambientazione totalmente diversa. Traspare tutta la solitudine e la tristezza della donna cui rimangono in mano solo frammenti di rovine e dolore. Le tastiere si amalgamano perfettamente con la chitarra classica in un pathos crescente. Ma una voce diabolica penetra nelle malinconiche armonie del brano. Non c'è speranza. Fuggire non servirà a nulla quando si è perseguiti da propri demoni interiori. Demoni che, nella parte finale del brano, danzano con ghigno malefico tra le note più basse della tastiera.
Disincantation si apre con le parole di Antonio Bartoccetti che gettano sogni e illusioni Verso La Fine. La melodia riprende il tema di Initiatio, soffiando sulle polveri che il tempo aveva depositato su In Cauda Sempre Stat Venenum, in un'atmosfera lieve ed eterea sospesa in uno spazio senza tempo, squarciato solo dall'innesto di una chitarra acustica estremamente passionale.
Demonic Hysteria è il brano più terrificante e selvaggio dell'album, ma anche un manifesto d'avanguardia per un evento solista di Rexanthony. Le tastiere mutano essenza e prendono la forma e il sound di una chitarra elettrica. Semplicemente straordinario. Emergono poi in un'atmosfera plumbea suoni violenti che evocano forze oscure e malefiche. Inseguono la preda. Raramente le immagini e le figurazioni evocate sono state trasposte in musica con tanta efficacia. Il fragile equilibrio psichico della vittima è reso da instabili note di piano. Passi tumultuosi si avvicinano inesorabilmente, senza lasciare scampo, il terrore, la paura che attanaglia e una chitarra dal sound crudo, tagliente, indomita come una bestia selvatica. Un inseguimento che continua anche nel brano successivo, The Devils Nightmare, con un moog davvero unico, geniale, e l'assolo di chitarra finale che sembra trascinare l'ascoltatore sull'orlo della follia.

E l'abisso si spalanca dentro di noi. Possiamo solo fermarci a guardare, risucchiati dal ritmo ipnotico scandito da Witches, marcia funebre che ci accompagna nelle profondità del nostro io. Non si può che desiderare cadere in quell'abisso, e lasciarsi trascinare nella rovina.
Il finale è tragico, come la morte annunciata della sacerdotessa cui viene consegnata The Fatal Letter, la lettera fatale.
L'ultima traccia ripropone il documento integrale della possessione demoniaca di Sandra B. Quali che siano stati i demoni che hanno infestato la sua mente, l'ascolto turba e spaventa anche chi, come la sottoscritta, si professa totalmente scettica di fronte a questo tipo di fenomeni.

Hystero Demonopathy è un richiamo selvaggio, come la chitarra di Antonio Bartoccetti, un artiglio che squarcia fosche tele sulle quali sono dipinte scenografie gotiche e barocche. E' un'oscura creatura che prende forma, costellata di inganni diabolici, che si nutre di contrasti e armonie, prende forza dalla debolezza delle sue vittime, e infonde paura.
Lasciatevi avvolgere dalle atmosfere morbose, dai raffinati incanti musicali, dalla purezza dei suoni e dai vapori sulfurei che emana questo album. Lasciate pure che si nutra delle vostre paure e dei vostri dubbi.

Hystero Demonopathy è una oscura alchimia sonora, che accarezza e violenta l'ascoltatore, smarrito in un fragile equilibrio tra estasi e follia.








SPECTRAWEB
www.sadsunmusic.com/Spectraweb
2012
ANTONIUS REX - “Hystero Demonopathy”
interview by Marco Cavallini


É disponibile in Usa, Italia, Germania, Svezia, Grecia, Benelux, Giappone e Worldwide downloading dal 12-12-12 uno dei dischi più "assoluti" della band esoterica Antonius Rex. Il leader Antonio Bartoccetti ha effettuato una pesante ricerca su due fronti: psichiatria ed esoterismo, relativamente alla figura femminile e al ruolo della stessa equiparando isteria a demonopatia. L'hystero demonopathy è la certezza che la Dea natura non è poi così benevola ma è già essa stessa portatrice di Male. E il rappresentante di questo male è l'essere più vicino alla Natura, cioè la Donna. Per contrastare il male che spesso coincide con le deviazioni sessuali, con la tendenza alla depravazione irrazionale, di cui la donna e gli uomini-donna si fanno rappresentanti per il genere umano, è necessaria un'infinita Catarsi anche se, il piu' delle volte non c'è Futuro, visto che non potrà mai esistere una "femmina" felice ....... per essa gli Dei sono i praeterumani, i capri, i demoni e i maghi ...... tutto il resto è finto.


1) Puoi darmi in anteprima le microsceneggiature dalle quali sono nate e sono state poi sviluppate le composizioni?

AB: No: le micro sceneggiature sono troppo violente, occulte e inenarrabili in quanto genesi di fatti drammatici accaduti. Esse hanno portato alla composizione di nove brani (otto + uno) che musicalmente possono essere definiti come segue: "HYSTERO DEMONOPATHY": I suoni impressionistici, la voce dell'isterica affetta da demonopatia, le fusioni sinfoniche... una chitarra necessariamente diabolica che uccide... tagliente, eloquente, poi velocissima... unica. Ogni donna, una volta nella vita, è stata posseduta dal demone. "SUICIDE GOTH": pianoforti malinconici, mutazioni tonali, tastiere da sogno. Un mattino a New York. La Vittima cammina sola verso il proprio suicidio gotico su una melodia coinvolgente supportata dal ritmo cerimoniale della band. Alla fine del brano si è trascinati verso l'evento estremo. "ARE MINE": la chitarra classica sposa la chitarra metal. Ambienti lontanissimi genialmente fusi e resi complementari. La voce del mago TU SEI MIA. La chitarra che improvvisa... inimitabile su un'armonia di organo liturgico. "DISINCANTATION": la voce in un quadro gotico decadente.... ".....darai il tuo corpo ai demoni ma non la tua anima che resterà per sempre mia". Tastiere da incanto e una chitarra acustica particolarissima.... oltre il prog. "DEMONIC HYSTERIA": l'avanguardia... the new progressive. Una soluzione timbrica che porta all'industrial fuso con il Prog. Suoni violentissimi, saturati. Voci shock delle possedute sataniche senza speranza, evocate dalla medium Monika Tasnad. Rexanthony improvvisa con le sue tastiere... un evento "soloist" già storico.... il risultato dell'uso del sintetizzatore leader è sicuramente sorprendente rispetto a qualsiasi chitarra elettrica. "THE DEVILS NIGHTMARE": violento, contaminato, progressive-fusion-classic-symphonic... composto da Doris Norton. L'incubo del diavolo ti segue nella notte. Di nuovo Rexanthony con il suo mega solo-synth e poi la Gibson in una fuga che ti raggiunge, ti entra nel corpo e nella mente. "WITCHES": quadro gotico... velocità coinvolgentemente bassa su ritmo ossessivo. Le streghe arrivano lentamente... ma arrivano. Ladri, violentatori, sodomiti e di nuovo streghe nella chiesa della falsità. "THE FATAL LETTER": il quadro più poetico-gotico dell'opera con un sound absolute-progressive-dream. La consegna della "Lettera Fatale" alla Sacerdotessa predestinata e la storia di una morte annunciata. Lei è la vittima che ha tradito tutti per possedere l'assoluto rinnegando ogni credenza.... non può che morire dopo i giorni proibiti... osservando i fiori attraverso le radici (...lei, con la bocca inpietrita, con il respiro congelato era già Defunta.... passò i giorni e le notti con gli Occhi Ciechi di Lacrime morendo di Dolore....). "POSSACTION": il documento integrale della possessione e morte della strega Sandra B. (traumatic integral original document) (source relict cryptic) subdirectory: il corpo che abiterai.

2- Leggo nelle note tecniche dei brani il supporto (seppur parziale) di Doris Norton al processo di composizione: a cosa si deve questo suo inaspettato quanto gradito ritorno?

AB: Doris Norton, nonostante abbia abbandonato la band nel 2009 continua la sua attività compositrice. Mi ha fatto ascoltare la prima melodia di"The Fatal Letter" e mi ha subito colpito l'ambiente soft-dream...... ho anche apprezzato molto le contaminazioni classic-symphonic-rock di "The Devils Nightmare" e a questo punto mi è subito venuta voglia di scrivere la parte di chitarra elettrica, che poi ho inserito. Infine il brano"Witches" era totalmente in linea con il concept dell'album e l'abbiamo inciso molto volentieri.

3- Mi sembra di capire che l'apporto di Monika Tasnad sia in questo disco superiore rispetto agli ultimi precedenti capitoli: credi che"Hystero Demonopathy" sarebbe stato diverso senza il suo apporto medianico?

AB: Monika è la mia grande alleata medianico-artistica. Il suo apporto è stato notevole. In questo contesto ha evocato gli spiriti di diverse Defunte dando un grosso contributo alla esotericità di "Hystero". Sicuramente l'album, senza di lei, sarebbe stato lontanissimo da questo.... diciamo proprio che "non sarebbe stato"....

4- La sub directory del disco esprime un concetto a mio avviso assolutamente vero; le donne, pur nella loro indole apparentemente dominatrice, amano, nel loro DNA genetico, essere possedute. Vale ancora di più per le streghe?

AB: E' un discorso lungo e credo non bastino 200 cartelle. Nella mia attività di musicista-ricercatore ma anche di psicologo-filosofo, ho toccato con mano per mezzo di Monika Tasnad ma anche per mezzo dei miei pazienti le problematiche psico-patologiche implicanti la dimensione demoniaca da molte emergenze più o meno gravemente nevrotiche. Una paziente, esteticamente positiva, intellettualmente stra.ordinaria, moglie apparentemente felicissima, aveva i credits per essere definita isterica, sado-masochista con altissima istanza di pretesa affettiva, con assillante ricerca di dolore e frustrazioni ......... colta da crisi isterica doveva bypassare la famiglia ogni venerdi' notte unendosi con uomini dominatori, capri, e demoni .... sabbah dopo il matrimonio a riconferma che il matrimonio e' un'istituzione fallimentare.. Dopo più di 3 anni è ancora (sia pure stancamente ripetitiva), isolata e disforica ma piena di energia e con voglia di riscambiare la sua vecchia famiglia con la sua pur sempre netta ossessività e con evidenti e suggestivi richiami "demoniaci". Cosi' ho preso ispirazione per l'album di fronte alla profonda psicopatologia delle demonopatie, alle diabolofanie paranoidi, oggi ancora così frequenti, specie in ambiti culturali con tematiche rigidamente fuse in tradizioni Cattoliche di livello sociale medio-alto. Questa psicopatologia delirante (paranoica)è indubbiamente una psicopatologia femminile. In essa c'è solo il dato, unico e incontestabile, del demone e dell'uomo praternaturale, realtà ontologiche, presenti e invadenti, dominatrici incontrastate del corpo e dell'anima, padrone e regolatrici dei movimenti e delle isterie femminili. Ricordo che alcuni dei miei pazienti sono tutt'ora in TSO e questo degrado psichiatrico e' dovuto alla Istituzione della Famiglia che ha la responsabilita' di aver creato, nei deboli e piu' che altro nelle deboli, il fascino del tradimento o meglio il prohibiting esistenzialmente ambito.

5- In pratica come definisci l'album "Hystero Demonopathy"? E in quanti musicisti l'avete realizzato?

AB: Purtroppo l'85% della musica che viene proposta oggi è inutile e insensata e serve solo a generare il disprezzo dei giovani per questa arte ormai in declino. Ma in giro per il mondo esiste ancora qualcosa di buono e di autentico. Le mie opere diventano sempre più documenti e non opere tipicamente musicali. C'è la voglia di mettersi la cuffia e uscire dal mondo e con "Hystero Demonopathy" lo puoi fare. L'opera è frutto di un grande studio che ho effettuato sul fenomeno psichiatrico della demonopatia. Comunque, anche secondo l'opinione di Steve Crombell, l'opera "Hystero Demonopathy" è definibile "musicalmente" la favola più gotica di sempre... la favola diabolica darkest perfettamente fusa con la possessione isterico-demoniaca della donna. Sacerdotesse sull'orlo del suicidio, condanne inquisitorie, creature gotiche possedute, muri e colonne coperte da rovi, atmosfera terrificante, candelabri silenziosi, demonomanie isteriche, antichi archi dalla nebbia azzurra, evocazioni e celebrazioni, chitarre con demoni di granito e fuoco su organi liturgici, magia delle prime ore dell'alba, ritmi ossessivo-rituali, tastiere da incantazione. Su tutto domina il Trono lugubre e inquitente della mia band (Bartoccetti, Bartoccetti, Tasnad... due musicisti e una medium). Per cui come vedi l'abbiamo realizzato in due.... fondamentalmente chitarre, fondamentalmente tastiere.... qualche voce quà e là e una medium che ha saputo evocare. Punto e basta.

6- Di cosa tratta il video in chiusura del CD?

AB: in chiusura CD abbiamo inserito il video "Rexample" con la subdirectory di "vocals soloist & riffs pt.1" ed è l'inizio di una serie di video storici che verranno inseriti progressivamente anche nei prossimi album. Nella parte 1, quella inclusa in "Hystero", si parte con il mitico brano "Triumphatus Sad" del 1969 e si arriva ad "Aquila Non Capit Muscas" del 1974. Penso che sia un bel regalo per i fans storici della band a cui da sempre auguro una lunga vita unita a soddisfazioni perenni visto che senza di esse la vita non ha Senso.

7- Dove va la musica?

AB: la musica è già con un piede nella fossa perchè il mondo impazzisce a ore. Oltre ciò le nuove generazioni (e lo vedo durante i raves dove suona mio figlio) non sono in grado di comprendere e di ragionare. I piu' sono dementi senza senso, pilotati completamente dalla pubblicità e incapaci di avere una propria opinione. Se prendi uno di loro e gli dici chi sono i Depeche Mode o i Prodigy ti dicono che sono due band "rock" ignorando totalmente che sono solo due band "techno" che emanano musica automatica. Ma il mondo è basato sull'ignoranza... e alla fine è giusto così. Quindi se ti poni la domanda "chi sono gli scemi", devi rispondere che gli scemi sono tutti quelli che non sanno di essere tali... e quindi infiniti.

8- Qual'e' il brano piu' avanzato di Hystero Demonopathy?

AB: considero i nove brani identici in termini di communication. Ognuno ha una storia ed i primissimi responsi dei fans venuti nel mio studio per ascoltare in anteprima l'album, lo confermano. A livello musicale non apparteniamo ad un genere specifico, ma rientriamo comunque nel magico capitolo "progressive" : il brano piu' avanzato in area prog e' DEMONIC HYSTERIA con ritmo e sonorita' post-industrial prog ed una improvvisazione di tastiera che riesce a equiparare o superare il campo magnetico che da sempre genera la chitarra elettrica. VIDEO in arrivo!

9- Come sono i rapporti con la label Black Widow?

AB: sono personaggi vincenti perche' lasciano liberi e non rompono mai i coglioni. Quando il master di "Hystero" e' stato ultimato, l'ho inviato e loro lo hanno subito mandato in stampa .... c'era qualche parte ritmica troppo estrema che forse loro non gradivano, ma hanno rispettato l'artista. Gasperini, Pino, Alberto e Laura sono davvero quattro entita' uniche e al di la' di questo sono in grado di distribuire e far distribuire l'album in una buona parte del Globo.


10- Dopo "Hystero Demonopathy" è la volta di.....?

AB: allora: in progressione produrrò il reissue dell'album "Parapsycho" di Doris Norton nel quale abbiamo inserito l'inedito "Precognition". Quindi seguirò in primis l'album di Rexanthony in area after rock. Successivamente potrebbe essere la volta di dare in stampa "Mystic Voices" degli Jacula, "Gothic Trance di Nora Dei e finalmente concretizzare il progetto C.M. che sarà il nuovo unico inusuale e imprevedibile album degli Antonius Rex. Penso che basti..... anche se relativamente a Hystero Demonopathy avrei la possibilita' di realizzare un LP vinile superlimited contenente quelli che io definisco i premagic masters from the crypt ..... penso di farne pochissime copie. Nel tempo libero preghero' in monastero e osserverò sorridendo tutte le chiavi di macchine potenti e rare che sono appese nell'ingresso della mia dimora con l'intelligenza, la superiorita' e la forza di non volerne usare nemmeno una. Lunga vita ai miei seguaci.



Antonius Rex discography

Antonius Rex "NEQUE SEMPER ARCUM TENDIT REX" (1974)
Antonius Rex "ZORA" (1977)
Antonius Rex "ANNO DEMONI" (1979)
Antonius Rex "RALEFUN" (1979)
Antonius Rex "PRAETERNATURAL" (1980)
Antonius Rex "MAGIC RITUAL" - CD-DVD (2004)
Antonius Rex "MAGIC RITUAL" - only LP (2005)
Antonius Rex "SWITCH ON DARK" (2006)
Antonius Rex "PER VIAM " (2009)
Antonius Rex "HYSTERO DEMONOPATHY" (2012)
Antonius Rex "C.M." (2013)

"Hystero" Videos

- "12-12-12 communicaton"
- Hystero select
- Rexample part 1
- Rexanthony lead improvvisation in Demonic Hysteria





ANTONIUS REX
"HYSTERO DEMONOPATHY"

[TRACKS]
TRACKS: 1) HYSTERO DEMONOPATHY 5'55"
2) SUICIDE GOTH 7'26"
3) ARE MINE 7'06"
4) DISINCANTATION 7'03"
5) DEMONIC HYSTERIA 5'13"
6) THE DEVILS NIGHTMARE 4'56"
7) WITCHES 7'25"
8) THE FATAL LETTER 7'14"
9) POSSACTION 7'10" (traumatic integral original document)
10) video PC-Mac REXAMPLE pt.1 (vocals soloist & riffs 1969-1974)